1. Una dimensione della varietisca: parlato vs. scritto1
⇒ l'interesse scientifico per la variazione della lingua parlata e scritta è nato nell'ambito della varietistica iniziale
punto di partenza (in Germania): la distinzione di due dicotomie (Söll 1974, 11-23)
- secondo la "realizzazione" o il "medium": "code phonique" vs. "code graphique"
- secondo la "concezione": "code parlé" vs. "code écrit"
affinità naturali e storiche tra i codici
|  | "medium" = "realizzazione" | ||
| "code phonique" | "code graphique" | ||
| "concezione" | "code parlé" | affinità naturale | |
| "code écrit" | affinità storica | ||
| la dimensione parlato vs. scritto secondo Söll 1974 | |||
modello ripreso da Koch/Oesterreicher (1985, 1990, 2011a):
|  | "medium della realizzazione" | ||
| fonico | grafico | ||
| "concezione" | oralità⇕ continuo ⇕ scrittura | "immediatezza" prototip., ‘parlato’ | ‘parlato scritto’ (?) | 
| ‘scritto parlato’ | "distanza" prototip., ‘scritto’ | ||
| Produzioni prototipiche di immediatezza e distanza comunicativa (secondo Koch/Oesterreicher) | |||
base dei prototipi: "nostra ‘intuizione’ di oralità" e "nostra idea di scrittura"2
| […] tutti conosciamo espressioni realizzate foneticamente il cui stile linguistico difficilmente corrisponde alla nostra ‘intuizione’ di ‘oralità’ (ad es., elogi funebri, spiegazioni durante una visita guidata a un castello o discorsi ufficiali); d'altra parte, esistono anche espressioni realizzate graficamente che difficilmente corrispondono alla nostra idea di ‘scrittura’ (ad es. appunti sintetici, nuvolette ‘parlate’ (!) nei fumetti, lettere private)." (Koch/Oesterreicher 1990, 5; trad. e sottolin. Th.K.)3. (Koch/Oesterreicher 2011a, 3; sottolin. Th.K.) | "[…] wir alle kennen phonisch realisierte Äußerungen, deren sprachlicher Duktus kaum unserer 'Intuition' von 'Mündlichkeit' entspricht (z.B. Grabrede, Erklärungen bei einer Schlossführung oder Festvortrag); andererseits gibt es aber auch graphisch realisierte Äußerungen, die sich schwerlich mit unseren Vorstellungen von 'Schriftlichkeit' decken (z.B. stichwortartige Notizen, 'Sprechblasen' (!) in Comics), Privatbrief)." (Koch/Oesterreicher 1990, 5; Hervorhebung Th.K.)4. (Koch/Oesterreicher 2011a, 3; sottolin. Th.K.) | 
⇒ integrazione della dimensione nella tipologia delle varietà di Coseriu:

"Lo spazio delle varietà linguistiche tra immediatezza e distanza" (di Koch/Oesterreicher 1990, 15; trad. dal ted. Th.K.)
⇒ ‘immediatezza’ vs. ‘distanza’ in terminologia italiana (da Mioni 1983): variazione diamesica
“differenze del m e z z o via via usato per comunicare (per le quali si potrebbe usare il neologismo di ‘dimensione diamesica’)” (Mioni 1983, 508)
‘mezzo’ ≠ ‘medium’ (sg. di ‘media’)
2. Due punti deboli della varietistica
2.1. Una confusione: medium e materializzazione
"realizzazione" →: meglio ‘materializzazione’: modalità percepibile del linguaggio
- scrittura = medium
- voce umana ≠ medium
tutte le lingue sono parlate, solo une parte è anche scritta
modalità fonica (la sua linearità) = sostanziale per il segno linguistico, immediata
modalità grafica = rappresentazione accidentale, mediale

materializzazione immediata vs. mediale
oggetto della varietistica: solo (o quasi) aspetti concezionali dell’oralità / della scrittura
| "Qui ‘parlato’/‘scritto’ non si riferisce alla realizzazione, ma alla concezione, non al canale di comunicazione secondario o indiretto, ma a quello primario o diretto. Un libro viene scritto in modo primario e immediato e concepito per la comunicazione grafica; in modo secondario e indiretto, con la ricodificazione, può anche essere parlato (ovvero ascoltato invece che letto). Una conversazione quotidiana viene immediatamente fonizzata, ma può anche essere graficizzata in modo indiretto. ((Söll 1974, 13 s.; trad. Th.K.) | "Hier wird 'gesprochen'/'geschrieben' nicht auf die Realisation, sondern auf die Konzeption, nicht auf den sekundären oder mittelbaren, sondern auf den primären oder unmittelbaren Kommunikationsweg abgestellt. Ein Buch wird primär und unmittelbar geschrieben und für die graphische Kommunikation konzipiert, sekundär und mittelbar, mit Umkodierung, kann es auch gesprochen (bzw. gehört statt gelesen) werden. Ein Gespräch des Alltags wird unmittelbar phonisiert, mittelbar kann es auch graphisiert werden." (Söll 1974, 13 s.) | 
simile: Koch/Oesterreicher
| "Poiché ci interessano principalmente le differenze tra oralità e scrittura come problema di varietà linguistica in francese, italiano e spagnolo, ci focalizzeremo nei capitoli seguenti sugli aspetti concettuali dell'oralità e della scrittura." (Koch/Oesterreicher 1990, 6 e senza modifica in Koch/Oesterreicher 2011a, 4; trad. Th.K.) | "Da uns die Unterschiede zwischen Mündlichkeit und Schriftlichkeit vornehmlich als Problem der der sprachlichen Varietät im Französischen, Italienischen und Spanischen interessieren, stehen für uns in den folgenden Kapiteln die konzeptionellen Aspekte von Mündlichkeit und Schriftlichkeit im Vordergrund." (Koch/Oesterreicher 1990, 6 und identisch in Koch/Oesterreicher 2011a, 4) | 
⇒ concetto di ‘media’ non considerato
⇒ insufficiente comprensione dei media nella storia della lingua
| scrittura | ||
| a mano | vs. | a stampa | 
| privata (personalizzata) | pubblica (anonima) | |
| autocontrollata dallo scrivente | controllata dall’editore | |
| repertorio individuale | promozione di una varietà di referenza (standard) | |
2.2. Una negligenza: lo standard
distanza prototipica coinvolge l’uso dello standard
- parlato scritto = scrittura non standard (lingua di distanza non prototipica secondo Koch/Oesterreicher)
però ‘standard’ ossia ‘norma prescrittiva’
- non figura esplicitamente nello schema dello spazio varietistico (cf. sopra
- "lingua di distanza per eccellenza [...] da localizzare in ogni caso nella parte destra dello schema" (Koch/Oesterreicher 1990, 16 e 2011a, 19; cf. Krefeld 2018a, p:30, p:30 Krefeld 2011b)
⇒ però: standard = varietà
⇒ varietà non marcata

standard non marcato come referenza della marcatezza (in Krefeld 2011b)
3. Dati linguistici dopo la rivoluzione mediatica
- la mancante teoria dei media → fallimento dell'approccio nell'applicazione ai media digitali
- una problematica esplicitamente respinta da Koch/Oesterreicher:
| "Le forme di comunicazione completamente nuove che si sono ormai affermate sotto i nostri occhi nel campo dei media basati sul computer (e-mail, SMS, chat, ecc.) hanno da tempo suscitato l'interesse dei linguisti. Si potrebbe ora pensare che lo schema che tiene conto solo dei media fonici e grafici non sia sufficiente per comprendere la complessità di questi ultimi sviluppi mediatici. Tuttavia, tale valutazione va decisamente contestata. Occorre infatti operare una chiara distinzione tra i «media» intesi come manifestazioni fisiche che stimolano determinate modalità sensoriali (fonia → acustica, grafia → visiva) e i mezzi «tecnici» di memorizzazione e trasmissione, quali il telefono, Internet ecc. […]. Anche i più recenti sviluppi nel campo dell'elettronica per la memorizzazione e la trasmissione si basano, in ultima analisi, solo sul principio acustico della fonia o sul principio visivo della grafia. È quindi ovvio che anche queste nuove forme di comunicazione e tradizioni discorsive possano essere comprese nelle nostre categorie antropologiche. La chat è addirittura uno degli esempi più belli del fatto che nel mezzo grafico sia possibile un avvicinamento relativo, anche se in questo caso ancora limitato, alla immediatezza dialogica e spontanea. Per quanto riguarda i procedimenti puramente grafici decisamente innovativi, ovvero le abbreviazioni e le emoticon, come ad esempio (in tedesco) hdl5 o :), essi sono del tutto irrilevanti dal punto di vista delle varietà linguistiche, ma comunque importanti dal punto di vista concettuale in quanto favoriscono la spontaneità nella velocità di scrittura." (Koch/Oesterreicher 2011a, 13 s.; trad. e enfasi Th.K.) | "Die völlig neuen Kommunikationsformen, die sich vor unseren Augen im Bereich der computergestützten Medien inzwischen eingebürgert haben (E-mail, SMS, chat etc.),| sind längst auch auf das Interesse der Linguisten gestoßen. Man könnte nun auf den Gedanken kommen, dass das Schema, das allein die Medien Phonie und Graphie berücksichtigt, nicht ausreicht, die Komplexität dieser neuesten medialen Entwicklungen zu erfassen. Einer solchen Einschätzung ist jedoch entschieden zu widersprechen. Es muss nämlich klar getrennt werden zwischen 'Medien' als physikalischen Manifestationen, die bestimmte sensorische Modalitäten ansprechen (Phonie → akustisch, Graphie → visuell), und 'technischen' Speicher- und Übertragungsmedien, wie Telephon, Internet etc. […]. Selbst die neuesten Entwicklungen in der Elektronik bei Speicherung und Übertragung bauen im sensorischen Bereich letztlich immer nur auf dem akustischen Prinzip der Phonie oder auf dem visuellen Prinzip der Graphie auf. Es können daher selbstverständlich auch diese neuesten Kommunikationsformen und Diskurstraditionen mit unseren anthropologisch fundierten Kategorien erfasst werden. Der chat ist sogar eines der schönsten Beispiele dafür, dass im graphischen Medium eine relative, allerdings auch in diesem Falle noch limitierte Annäherung an dialogische, spontane Nähesprachlichkeit möglich ist. Was die durchaus innovativen, rein graphischen Verfahren, also Abkürzungen und Emoticons, wie etwa (deutsch) hdl oder 🙂 angeht, so sind diese varietätenlinguistisch völlig irrelevant, konzeptionell aber immerhin im Blick auf die spontaneitätsfördernde Schreibgeschwindigkeit von Belang." (Koch/Oesterreicher 2011a, 13 s.) | 
ridurre i media digitali alla produzione di "manifestazioni fisiche" = assolutamente inadeguato
⇒ impatto sostanziale delle media scelte sulla concezione dell’enunciato
⇒ complesso mediale digitale, ted. digitaler Medienkomplex ( Franko 2019, p:3)
i media propongono certe affordance, (cf. ita. https://it.wikipedia.org/wiki/Affordance, cf. Bosshart 2021, Jakob 2018, 118-129, Franko 2019, p:137-139), ossia: opzioni techniche che suggeriscono certi usi
| “Secondo il concetto ingl. di affordance orientato verso i media, nei mezzi di comunicazione sono presenti determinate affordance che consentono o impongono una determinata azione (linguistica).” (Jakob 2018, 120; trad. da DeepL, con mod. di Th.K.) | "Gemäß dem medienorientierten Affordanzkonzept sind in Kommunikationsmedien bestimmte Affordanzen angelegt, die ein bestimmtes (sprachliches) Handeln ermöglichen oder forcieren. " (Jakob 2018, 120) | 
- forte impatto delle affordance più importanti sulla concezione e/o produzione degli enunciati linguistici
3.1. La lingua mediata dal computer: impatto sulla concezione dell’enunciato

Lingua mediata dal computer
precisare la tipologia:
| input umano | output mediale digitale | |||
| (1) | enunciato fonico | = | messaggio fonico | |
| (2) | enunciato scritto | = | messaggio scritto | dominio del parlato scritto digitale | 
| (3) | enunciato fonico | → | messaggio scritto | |
| riconoscimento vocale | ||||
| (4) | enunciato scritto | → | messaggio fonico | |
| sintesi vocale | ||||
| Tipologia della materializzazione enunciativa mediata dal computer Legenda: = senza cambiamento di codice, → con cambiamento di codice | ||||
3.1.1. Parlato scritto digitale
tipi (2) e (3)
⇒ frequentissimi
⇒ aumento massiccio della scrittura in vita quotidiana (cf. sopra )
- 
- attivissime anche persone con basso livello di istruzione
- enunciati concepiti dagli utenti umani
 
tipo 2: impatto mediale sull’input

Impatto mediale sulla concezione della scrittura
- spedizione veloce, quasi sincronica
⇒ scrittura molto spontanea
⇒ poco (nessun) sforzo correttivo da parte dello scrivente 
- proposta di usare numerose icone
⇒ commodo e veloce
⇒ segni non linguistici (né per la forma, né per la semantica, impossibile da leggere)
⇒ particolare concezione dell’enunciato: scrittura con inserimento di elementi grafici non leggibili
tipo 3: scrittura con scarso (nessuno) sforzo concezionale da parte dell’utente (eventualmente punteggiature)
- molto facile, ad es. in SMS:

- però: concezione umana dell’input fonico
3.2. La lingua generata dal computer: concezione e produzione digitale

Lingua generata dal computer
input umano minimo: solo spunti riguardo
- al contenuto
- alla varietà
- al genere discorsivo
enunciati prodotti da intelligenza artificiale
3.2.1. Due esempi di ChatGPT
3.2.1.1. Primo esempio
(14/10/2025, https://chatgpt.com/share/68ee014f-464c-800c-9f7e-ba7425d995d8, in blu)
Bibliografia
- Bosshart 2021 = Bosshart, Linda (2021): WhatsApp, iMessage und E-Mail Ein Vergleich des technisch Möglichen mit dem tatsächlich Realisierten, in: Brommer/Dürscheid 2021, 31-68.
- Brommer/Dürscheid 2021 = Brommer, Sarah / Dürscheid, Christa (a cura di) (2021): Mensch. Maschine. Kommunikation. Beiträge zur Medienlinguistik, Tübingen, Narr.
- Franko 2019 = Franko, Katharina (2019): Code-Switching in der computervermittelten Kommunikation, in: Korpus im Text, München, LMU (Link).
- Halliday u.a. 1964 = Halliday, Michael Alexander Kirkwood / McIntosh, Angus / Strevens, Peter (1964): The Linguistic Sciences and Language Teaching, London, Longman.
- Jakob 2018 = Jakob, Katharina (2018): Medienbedingte Variation am Beispiel italienischer WhatsApp-Chats, Ludwig-Maximilians-Universität München (Link).
- Koch/Oesterreicher 1985 = Koch, Peter / Oesterreicher, Wulf (1985): Sprache der Nähe – Sprache der Distanz: Mündlichkeit und Schriftlichkeit im Spannungsfeld von Sprachtheorie und Sprachgeschichte, in: Romanistisches Jahrbuch 36, 15–43 (Link).
- Koch/Oesterreicher 1990 = Koch, Peter / Oesterreicher, Wulf (1990): Gesprochene Sprache in der Romania.[Romanistische Arbeitshefte 31], in: Tübingen, Niemeyer.
- Koch/Oesterreicher 2011a = Koch, Peter / Oesterreicher, Wulf (2011): Gesprochene Sprache in der Romania: Französisch, Italienisch, Spanisch, Berlin, New York, De Gruyter.
- Krefeld 2011b = Krefeld, Thomas (2011): Sag mir, wo der Standard ist, wo ist er (in der Varietätenlinguistik) geblieben?, in: Dessì Schmid, Sarah et al. (a cura di), Rahmen des Sprechens. Beiträge zu Valenztheorie, Varietätenlinguistik, Kreolistik, Kognitiver und Historischer Semantik, Narr, 101-110.
- Krefeld 2015 = Krefeld, Thomas (2015): L’immédiat, la proximité et la distance communicative, in: Polzin-Hausmann, Claudia / Schweickard, Wolfgang (a cura di), Manuals of Romance Linguistics, Berlin, De Gruyter, 262–274.
- Krefeld 2017f = Krefeld, Thomas (2017): Helmuth Feilke \& Mathilde Hennig (Hg.). 2016. Zur Karriere von ‚Nähe und Distanz ‘. Rezeption und Diskussion des Koch-Oesterreicher-Modells (Germanistische Linguistik 306). Berlin, Boston: De Gruyter Mouton. vii, 415 S., in: Zeitschrift für Rezensionen zur germanistischen Sprachwissenschaft, De Gruyter (Link).
- Krefeld 2018a = Krefeld, Thomas (2018): Varietà ibride? – Che cosa ne pensa la linguistica variazionale. Version 1 (1.03.2018, 12:46), in: Korpus im Text (KiT), online (Link).
- Mioni 1983 = Mioni, Alberto M. (1983): Italiano tendenziale: osservazioni su alcuni aspetti della standardizzazione, in: Benincá u.a. 1983, 495-517.
- Raible 2006 = Raible, Wolfgang (2006): Medien-Kulturgeschichte. Mediatisierung als Grundlage unserer kulturellen Entwicklung, Heidelberg, Winter.
- Rossi 2011 = Rossi, Fabio (2011): Variazione diamesica, in: Enciclopedia dell'Italiano, Treccani (Link).
- Söll 1974 = Söll, Ludwig (1974): Gesprochenes und geschriebenes Französisch, Berlin, Erich Schmidt.



