Per un approccio settoriale allo studio del mutamento lessicale nelle varietà italoalbanesi.

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  1. Riferimento a tutto il contributo:
    Vito Matranga (2021): Per un approccio settoriale allo studio del mutamento lessicale nelle varietà italoalbanesi., Versione 1 (31.05.2021, 16:33). In: Stephan Lücke & Noemi Piredda & Sebastian Postlep & Elissa Pustka (a cura di) (2021): Linguistik grenzenlos: Berge, Meer, Käse und Salamander 2.0 – Linguistica senza confini: montagna, mare, formaggio e salamandra 2.0, Versione 1. In: Korpus im Text, url: http://www.kit.gwi.uni-muenchen.de/?p=75050&v=1
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  2. Riferimento ad una sequenza oppure ad un’attestazione di una citazione: http://www.kit.gwi.uni-muenchen.de/?p=75050&v=1#p:1
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Ho già avuto l’occasione di riflettere sui rapporti tra lessico comune e lessico settoriale[1] nei processi del mutamento lessicale in ambito siculoalabanese tentando di mostrare come – diversamente da quanto avviene nelle dinamiche del contatto tra le varietà del repertorio italo-romanzo, dove le forme dialettali sembrano conservarsi meglio in alcuni campi esperienziali propri delle attività tradizionali[2] – in un contesto plurilingue come quello di Piana degli Albanesi (PA) siano invece i significanti che designano concetti più comunemente esperibili a conservare lo strato più antico (quello albanese), mentre i concetti più specialistici, nell’ambito di mestieri tradizionali, risultano quasi sistematicamente gestiti da un lessico acquisito seriormente attraverso il contatto con il siciliano.

In questa prospettiva di analisi, mi ero servito del parametro «voce di maggiore vs. minore circolazione comunitaria» – corrispondente alle designazione di un «concetto comune vs. specialistico» – per esaminare, insieme ai dati quantitativi, i microsistemi lessicali pertinenti a due specifici campi semantici presi a esempio: la caseificazione e la mietitura del grano.

Proverò, in quest’occasione, a prendere in esame l’area semantica relativa agli animali nella parlata di Piana degli Albanesi, non soltanto per condividere una serie di informazioni lessicali[3], in parte soggette ormai a obsolescenza, ma anche per verificare ulteriormente il valore euristico di un approccio settoriale nell’analisi del mutamento lessicale in ambito italoalbanese.

[1] Cfr. Matranga 2018.

[2] Per un quadro generale della vitalità del lessico nella cultura dialettale siciliana, cfr.  Ruffino 2000, il quale – negli ambiti della cultura materiale – attribuiva alla pastorizia una «Buona vitalità/Permanenza della terminologia».

[3] Le informazioni lessicali contemplate in questo studio sono state reperite attraverso indagini sul campo, da me effettuate tra il 1989 e 1991, che hanno coinvolto 5 pastori, 4 contadini, 6 cacciatori e 5 casalinghe (mogli di pastori e contadini) di età compresa tra i 55 e i 90 anni.

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