„Come si fusse la guera di Candia qualche sie ani“ – Das Testament eines kretischen Venezianers, geschrieben in der Sklaverei in Tunis, als Quelle des Veneziano de là da mar

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  1. Referenz auf den gesamten Beitrag:
    Rembert Eufe (2021): „Come si fusse la guera di Candia qualche sie ani“ – Das Testament eines kretischen Venezianers, geschrieben in der Sklaverei in Tunis, als Quelle des Veneziano de là da mar, Version 1 (31.05.2021, 16:33). In: Stephan Lücke & Noemi Piredda & Sebastian Postlep & Elissa Pustka (Hrsgg.) (2021): Linguistik grenzenlos: Berge, Meer, Käse und Salamander 2.0 – Linguistica senza confini: montagna, mare, formaggio e salamandra 2.0, Version 1. In: Korpus im Text, url: http://www.kit.gwi.uni-muenchen.de/?p=74990&v=1
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Proklamation mit Testament des Zuane Foscarini
Archivio di Stato di Venezia, Duca di Candia, Bandi, busta 17, Register 19 (21. Juni 1665 – 1. Juli 1669)

Abschnitte des Eintrags in das Kanzleiregister:
1. Proklamation – Aufforderung, Ansprüche geltend zu machen (4. Juni 1665; f. 1r)
2. 1. Zeuge Piero Salamon bestätigt Echtheit der Handschrift (21. Juni 1665; f. 1v)
3. 2. Zeuge Nicolò Salamon bestätigt Echtheit der Handschrift (19. Juli 1665; f. 2r)
4. Testament wird für echt erklärt und eröffnet (ff. 2r-3r)
5. Testamentstext (15. August 1662; ff. 3r-5v)
6. Testamentszusatz (15. November 1662; ff. 5v-6v)
7. Bestätigung des frz. Vikars (28. November 1662; ff. 6v-7r)
8. Tergalbemerkung (f. 7r)
9. Testamentsvollstreckung (24. Juli 1665; f. 7r-v)

Abschnitt 1:
Essendo stata app(re)sentata all’ill(ustrissi)mo et ecc(ellentissi)mo s(igno)r v(ice)duca et poi / nella canc(elle)ria ducale dal m(aistr)o r(evere)ndo padre Machano Arfarà, / economo del monas(teri)o di s(an)ta Catt(eri)na Monte Sinai una cedulla / testamentaria sotto bollo, instando l’apertione et solennem(en)te / l’ellevat(io)ne di essa in vim pu(bli)ci et autentici testamenti, stante / l’avviso capitato della morte accaduta nella schiavitù / del q(uondam) s(e)r Zuanne Foscarini q(uondam) s(e)r Nicolò, di cui apportava / esser detta ordinat(io)ne onde col fondam(en)to della giustificat(io)ne / seguita p(er) la comprobat(io)ne della morte di d(ett)o Foscarini / come per lettera messiva appare scritta da Tunisi / di Barbaria p(er) mano de Zorzi Castrofilaca, schiavo nel / luoco med(esi)mo li p(ri)mo sett(embr)e 1667, reg(istra)ta nel l(ibr)o di atti della / canc(elle)ria ducale li 17 maggio pross(i)mo pass(a)to, essendo stata / disbollatta et apperta detta cedulla la qual parendo esser / scritta tutta lì in ag(ost)o 1662 coll’agionta che in essa segue / di 16 sett(embr)e susseg(uen)te et sottoscritta dal med(esi)mo q(uondam) s(e)r Zuanne / Fosc(ari)ni q(uondam) s(e)r Nicolò, continente la sua ultima testament(ari)a / ordinat(io)ne et parim(en)te sottoscritta da testimonij solenni/zata colla legalità e bolla del r(everendissi)mo mansionario e vicario / apostolico nel regno di Tunisi sotto dì 28 nov(embr)e mill(esi)mo d(it)o, / et come in essa serà de mandato dell’ill(ustrissi)mi et ecc(ellentissi)mi s(igno)ri reggimento / col tenor del p(rese)nte proclama si fa intender a cadauno / che pretende interesse sopra essa cedulla et ordinat(io)ne / testamentaria che debba nel ter(me)ne de g(ior)ni quindeci pros(si)mi / vent(uri) comp(ari)r nella canc(elle)ria ducale et sotto il p(re)s(e)nte / far notar fa la sua contrad(izio)ne esprimendo le ragioni / che in ciò intende usare, altrim(en)te pass(a)to d(ett)o ter(mi)ne si deve/nirà all’essame delli test(imon)ij p(er)la recognit(io)ne delle lettere / et carattere dell’anted(ett)o q(uondam) s(e)r Fosc(ari)ni apparente in d(et)ta cedulla / et s(erva)tis ser(van)dis all’ellevat(io)ne della med(esi)ma in vim pu(bli)ci et autentica / testam(en)ti giusta la forma delle leggi
A dì 4 zugni 1665
Publicato sopra la colon(n)a di S(an) Marco p(er) M(ar)co Dand(o)lo, m(inisteria)l, more / solito

Abschnitt 2:
A dì 21 giugno 1665
Il nob(ile) huo(mo) s(er) Piero Salamon fù del nob(il)huo(mo) s(er) Anzolo Terzo / dato sopra la ricognition delle lettere et carattere essist(en)te / nella cedulla mentuata nell’anted(ett)o proclama di 4 del / con(stan)te: „Citato, ammonito di juram(en)to, ess(amina)to et int(e)so r(ec)te dopo haver havuto nelle mani la cedulla med(esi)ma et quella / ben vista, revista et osservata questa cedulla testa(menta)ria, / la qualle principia, „copia, in nomine patris et filii et / spiritui [sic!] sancti amen jesus li 15 di agosto 1662, il g(ior)no di / hoggi jo Zuanne Foscarini q(uondam) s(er) Nicolò“ con quanto segue, / et l’aggionta ch(e) dice „li 16 di sett(embr)e 1662 mi ha capitato / una lettera di Candia li 15 di nov(embr)e 1662 havendomi venuto questa nova“ et(cetera) con tutta la rimanente serie / di essa fino dove appar la sottosc(rizio)ne ch(e) dice „jo Zuanne / Foscarini affermo quanto di sopra“ è tutta scritta / et sottoscritta di mano propria et carattere del q(uondam) sign(o)r / Zuanne Foscarini il nome del padre del quale non sò / dire se bene l’ho beniss(i)mo conosciuto, anzi veniva sopra/nominato „il Foscarini del casal Chefala“ p(er)ché era padrone / di quello, qual s(e)r Zuanne essendo schiavo in Barbaria / passò ad altra vita nel med(esi)mo luoco come si dice non / sò quanto tempo sia, ma le sottoscrittioni delli testimonij / in essa cedulla apparenti et la legalità ch(e) in essa segue / non saprei dire di cui sia carattere; et questo / affirmo p(er) la pratica e cognit(io)ne ch(e) tengo delle lettere / et carattere del pred(et)to quondam sign(o)r Zuanne Foscarini / Ad generalem relationem. La moglie di d(ett)o quondam s(e)r Foscarini era figl(iol)a d’un / primo germano della mia consorte tamen ho detto la / verità; relectum, confirmavit, juravit et subsc(ripsi)t.
Piero Salamo, afermo con giuramento

Abschnitt 3:
A dì 19 luglio 1665
Il nob(ile) huo(mo) s(er) Nicolò Salamon fu dell’ill(ustrissi)mo s(e)r Anzolo Terzo, / addotto sopra la ricognit(io)ne delle lettere et carattere / dell’
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dell’anted(ett)a cedula testamentaria: „Citato, ammonito / de giuram(en)to, essam(ina)to et int(e)so r(ec)te la cedula testamentaria, / hora mostratami et da me beniss(i)mo osservata et letta, / è tutta scritta et sottoscritta di mano propria et carat/tere del q(uondam) s(e)r Zuanne Foscarini q(uondam) s(e)r Nicolò che si trova/va schiavo in Barbaria et si tiene p(er) certo d’esser / passato di questa ad altra vita, così la prima, che / par scritta sotto di 15 agosto 1662, come l’aggionta che / seguita sotto la prima ordinat(io)ne fatta li 15 nov(embr)e d(ett)o mill(esi)mo / fino dove termina colla sua sottoscritt(io)ne; ma li rima/nenti caratteri che in francese seguitano et la le/galità che si vede in nome del r(everendissi)mo mansionario de Tuni/si, non conosco di cui mano siano scritte né so dire / oltre intorno ciò int(es)o de causa scientie r(ec)te. / Ho beniss(i)mo conosciuto il sud(ett)o testatore et posso / dir d’esser stato allevato con lui p(er)ché un suo barba / haveva p(er) moglie la mia germana; et perciò so / che detta cedula è scritta di sua mano, havendo la / cognit(io)ne delle sue lettere et carattere
Ad generalem relationem recte r(relexi)t conf(irmavi)t et i(uravi)t.
Nicolo Salamo afermo [con giuramento]

Abschnitt 4:
Noi Marco Castorta per la Ser(enissi)ma Republica di Venetia / et(cetera), viceduca Zuan Mattio Dandolo / et Zuanne Corner, cons(iglie)ri reggim(en)to di Candia, / faciamo noto a chi se p(re)senti perveniranno qualmente / essendo stata app(rese)ntata a noi duca et poi nella canc(eller)ia duca[le] / sotto dì 28 maggio 1665 dal m(agnifi)co r(everen)do padre Macario Arfarà, / economo del monast(eri)o di s(an)ta Catterina Monte Sinai una / cedula testamentaria sotto bollo instando l’apertione et / solennem(en)te l’ellevat(io)ne di essa in vim publici et autentici
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testamenti, stante l’avviso capitato della morte accaduta nella / schiavitù al q(uondam) s(e)r Zuanne Foscarini q(uondam) s(e)r Nicolò, di cui appor/tava esser detta ordinat(io)ne et essendo stata col fondam(en)to / della giustificat(io)ne seguita per la comprobat(io)ne della morte / di detto Foscarini apparente in lettera messiva, scritta / da Tunisi di Barbaria p(er) mano de Zorzi Castrofilaca, schiavo / nel med(esi)mo luoco, di p(ri)mo sett(embr)e 1664 registrata nel l(ibr)o di atti / della canc(elle)ria ducale li 27 maggio soprad(ett)o et bolata et aperta / detta cedula, la qual parendo esser scritta tutta et sottos(crit)ta / dal p(ropri)o q(uondam) s(e)r Zuanne Foscarini sotto dì 15 agosto 1662 con l’/aggionta che in essa segue di 16 sett(embr)e sussequente, continen/te la sua ultima testamentaria ordinat(io)ne et parim(en)te / sottoscritta da testimonij, solennizata colla legalità / e bollo del r(everendissi)mo mansionario e vicario apostolico nel / regno di Tunisi sotto dì 28 nov(embr)e mill(esi)mo detto; et come / in essa fù [sic!] perciò sotto dì 4 zugno pross(i)mo passato d’ord(i)ne / nostro fatta la strida solita, se alcuno pretende interesse / circa detta cedulla dover in ter(mi)ne de g(ior)ni quindeci all’hora [sic!] / prossimi comparire in detta canc(elle)ria et sotto detta strida / far notar la sua contradit(io)ne, aliter si procederebbe / alla recognit(io)ne del carattere di d(ett)o q(uondam) s(e)r Foscarini, appa/rente in detta cedula et s(erva)tis s(ervan)dis all’ellevatione / della med(esi)ma in vim publici et autentici testamenti / giusta la forma delle leggi et come in quella regist(ra)ta / nel l(ibr)o bandi di detta canc(elle)ria a c(art)e p(ri)ma, la qual essendo / passata tacita et senza alcuna contradit(io)ne, sono stati / essaminati li testimonij addotti sopra la recognit(io)ne delle / lettere et carattere dell’istessa cedula sotto di 21, giugno / et 19 luglio susseq(uen)te, quali con loro giuram(en)to et sottoscr(itio)ne / hanno affermato che detta cedula, così la prima parte / scritta li 15 agosto 1662 come l’aggionta de dì 15 nov(embr)e / d(ett)o mill(esi)mo fino dove termina la sottoscritt(io)ne d(i) detto testator, / è tutta scritta et sottoscritta di mano propria del p(redett)o q(uondam) s(e)r / Zuanne Foscarini q(uondam) s(e)r Nicolò, morto nella cattività / in Barbaria, et ciò p(er) la pratica et cognit(io)ne che hanno / delle
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delle lettere et carattere del med(esi)mo et come in dette / loro deposit(io)ni notate in d(ett)o libro bandi a c(ar)te p(ri)ma tergo / che s’egli habbia relatione. però veduta dà [sic!] noi la med(esi)ma cedula, strida, e deposit(io)ne di test(imon)ij sopraciò essam(ina)ti, / p(er) le quali suficientem(en)te vien comprobato che la predetta cedula et ordinatione testamentaria è tutta scritta et / sottoscritta di mano propria et carattere del pred(ett)o q(uondam) sig(no)r / Zuanne Foscarini q(uondam) s(e)r Nicolò, et considerando che le ultime volontà delli deffonti devono esser osservate et / essequite come leggi per virtù della p(re)s(e)nte nostra ter(minazi)one, / pronunciamo et sententiamo che detta cedula testam(enta)ria, / così la prima parte di 15 agosto 1662 come l’aggionta di / 15 nov(embr)e susseq(uen)te sia ellevata in vim publici et auten/tici testamenti giusta le leggi et habbia forza et / vigor di solenne, legale et autentica testamentaria / ordinat(io)ne et debba esser essequita si come fatta fosse et / scritta p(er) mano di publico nodaro et legale con tutte / le debbite solennità in quam fidem et(cetera)

Il tenor della qual cedula segue videlicet

Abschnitt 5:
copia inomine Patris et Filij et Spiritui Santi, amen Jesus
li /15/ di agosto 1662
Il giorno di ogi io Zuane Foscarini q(uondam) s(e)r Nicollò di la cità di Candia / Grande hò voluto col mio core di ordinar la mia anima, / vedendo in questo paese tanta mortalità de peste e che / mi hatrovo schiavo e non hò visto nisuno di agiutarme de queste mie afletioni se non sollo Iddio e la beatiss(i)ma / vergine; però domando perdono a tuti li fideli cristiani, / così religiosi come e laici , segondariamente mi atrovo / schiavo qui in Barbaria incirca sarano /17/ ani et hora / si atrovano dì /15/ di agosto 1662 con grandis(si)ma e silirota / schiavitù, vedendo la peste e lo fogo che hà mandà / il s(e)r Iddio, ora che mi ritrovo vivo e sano in gratia / del nostro Sig(no)re hò voluto far quatro parolle con la
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propria mia mano per despensar la mia roba daspo la / mia morte per l’anima mia donde mi dara fine il Sig(no)r / Iddio, adesso che mi hatrovo sano con tutti li miei sensi; / e scrivo con la propria mia mano, però voglio, che questo / mio testamento daspo la la [sic!] mia morte sia vivo, e valido; / voglio che tutte le lettere che hò fatto de qui e l’o mandate / in Candia al s(e)r Michel Sermoni et al sig(no)r dottor Lolin, mio cariss(i)mo / barba, siano tagliate et anulate si come che mai non gli / havesse fatte; io perché mi son inganato come schiavo con / le loro lettere; perché il sig(no)r Sermoni sè [sic!] lui voleva, non / mi lassava à morire così miseramente che tene un / par de case ali sui mani – valevano incirca quat/tro mille ducati– mi hà mandato reali di spagna n([…])zo /60/ / con grandiss(i)ma stenta; e sono disisette anni che tene le mie / case che io ge li hò dato per affitto; cada ano pagano per / affitto trentacinque ducati che podeva con li affitti forarme / di questa schiavitù, e lui à volsuto senza pietà e malitia / di lassarme à morire in queste miserie come si fusse la / guera di Candia qualche sie ani, aciò che quille litere / che io go mandato, lo povereto, podisero eser valide morendo / io e morendo lui porà il soprascritto sig(no)r Sermoni di testar / la mia roba ad altri come si apare anca et io morire in questa / schiavitù, prometendomi con le sue letere ché mi forasse / dela schiavitù, però voglio che siano tagliate et anulate / tutte le letere che hò mandato al s(e)r Sermoni et cedulla / testamentaria sia tagliata et anulata; però voglio et / lasso daspò la mia morte à santa Caterina ala Grega / queste predite case che tiene ch(e) tiene [sic!] el sig(no)r Michel / Sermoni come affitator soto ala parochia di Ghristo / Chefala Porta Orea , il qual queste case mi son vegniute / dalla mia consorte, dela q(uondam) sig(no)ra Madalena Querini come / residuario delli mei figlioli Carlo, Nicholochi e Margeta, / le quale case erano del q(uondam) s(e)r Carlo Querini, suo padre, come / beni paterni, però voglio et lasso à santa Catterina alla / grega
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Grega della città di Candia queste case che tene il soprascritto / s(e)r Michel Sermoni, ché posino averle lo soprascrito mona/sterio di santa Caterina con tuti le sue actioni et giuris/ditione et partinentie . Per la verità voglio che sia / obligato lo monasterio di fare uno quadro „Il nostro sig(no)re, / la beatis(si)ma vergine e F. Zuanne“ e meterlo alo coro della / giesia et ogni dominica di andare avanti alo quadro à [sic!] comemoriarme / il padre et non atendendo di comemoriarme / il padre; et non atendendo di comemoriarme segondo la / forma del mio testamento voglio et le lasso le soprascritte / case à san Maria di Tumartiro però che siano obligati li fra/teli far lo quadro come de sopra e spender quindese realli e / comemoriarme, aliter non atendando come di sopra posino / andar alo soprascrito monasterio. Ancora voglio e lasso à s(an) / Zorzi Apanosifi dala cità di Candia, che si trova quello mo/nasterio ala girudicion dil castel Bonifacio, uno mio casalle / chiamato à [sic!] Zavidhoghori soto ala girudition di questo istesso / castello, lo quale ge lo lasso pér [sic!] l’an ima mia case, tereni, sorori / xoghorafi , vigne, arbori et altre actioni, giuriditione [sic!] di / quello segondo che si atrovavano ale mie mani, però voglio / che sia obligato lo soprascrito monasterio di s(an) Zorzi Apanosifi che facino uno quadro di spender vinti reali di far il / quadro „la santa Caterina“ et ogni dominica di andar lo padre avanti di quello quadro di comemoriarme; et di più / voglio che quello quadro sia meso ala banda drita dello / altare di san Zorzi et di più voglio ché [sic!] lo monasterio soprad(ett)o / sia obligato ogni ano la festa di s(an) Zorzi alli vintitre di apri/le di far tanto pane de diese misure di farina e diese / mistachi di vino di donarlo al casal Chefala et al casal / Zavidoghori che me veneno delli miei beni paterni del / q(uondam) sig(no)r Nicolò Foscarini q(uondam) s(e)r Alvise, come apar ale mie / carte giugal soto alli ati de motio sepi et di più voglio / et lasso li terreni, vigne e case col aere ala mia zer/mana monega chiamata Theognirifi, figl(iol)a dell’ecc(ellentissi)mo s(e)r / dottor Lolin, do per l’anima mia però che sia maridata
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à par di essa nobille o pur che sia anca moneca sia [sic!] et se / intendino quello liago alla soprascritta theognirifi / vignie tereni et case aliter se quella non sàra ó moneca / ó maridata onoratamente sia andato à san Zorzi Apanosiffi. / Non lasso niente alo mio zermano Zorzi Foscarini q(uondam) s(e)r Zuan/-Antonio, voglio che sia privo perche non hà [sic!] fato da paren/te mà [sic!] hà [sic!] fatto dà [sic!] crudele cristiano non hò [sic!] buto mai / una letera dalle sue mani almanco per vergognia delli / homini, voglio et lasso al monasterio di Alessandria à santo / Sava quello metochio di Pandoglioches, che mi hà [sic!] dato la mia / socera, la q(uondam) sig(no)ra Anesina Manin, per doni et per stima / oro, argento, vistimenti et ornamenti della sua figliolla / si atrova soto ala giradicion di castel Temene, li quali / beni questi ó pur [sic!] metochio che ge laso , voglio con questa / condicione che facino uno quadro di santa Caterina / e spender quindese reali e meterlo in gesia e ogni domi/nica andar lo padre daspò la mesa à comemoriarme avan/ti di quello quadro; non atendendo à comemoriarme / voglio che questo legato vada à uno monasterio di balla / in Candia soto ala giradicion di castel Temene et lo mona/sterio, cioè le preditte monege che si atrovano a quello / sudetto monasterio, siano obligate con l’istesse condicioni; / aliter vada quello metochio al più prosimo parente / della mia sociera, consorte della q(uondam) sig(no)ra Madalena Querini. / Voglio et laso tutto quello che me toca de beni paterni / dilla q(uondam) sig(no)ra Madalena Querini mia consorte siano et / se intendino al sig(no)r Zorzi Querini mio cugnato fratello / della q(uondam) sig(no)ra Madalena dilli beni stabelli delli casalli / Carcadhioti Agalandes et Gurnari et le case grande che / si atrovano al casal Casanus siano et che se intendino / per l’anima mia con quista condicioni che sia obligato il sopras(crit)to s(e)r Zorzi di mantener le cause lite ch(e) posino / pervenir delle case grande della cità debiti del suo / padre del q(uondam) s(e)r Carlo per esser conservati di tutti li / debiti come di sopra il qual toca al s(e)r zorzi di mante/nerli et conservarle pe[r]ché tutti li ani li teneva / e mangiava
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e mangiava le intrade di quelli soprad(et)ti beni e tutta la / massacitia delle case grande e vinduto le cose al s(e)r Vidoli fontigher / di Candia grande et io queste case grande non li tenivo si non quattro / anni, dichiaro per la verità, che questi beni che lasso al sig(no)r Zorzi / mio cugniato non havera mantinuto et conservato le case come di sopra, voglio che questi beni che me tocano come residuario delli / miei figlioli, voglio che vadino à s(an) Zorzi Apanosifi di mantener / le case e questi stabeli come di sopra siano et se intendino / à san Zorzi con le conditioni che vano specificando del casal Zavi/doghori; ancora voglio di quello che ge toca delle case per beni / paterni di non poter far divisione nè domandar cosa alcuna, ancora / voglio et lasso quelli tereni che m’ano dato alo metochio di Ghalap[…] / per rifacion dela stima di dote come apar al instrum(en)to fatto / ali ati de Magno Vlaghio alo soprascritto mio s(e)r cugnato Zorzi Querini / – però sè intende con li condicioni come di sopra aliter voglio, che / vadino questi beni al sopradito Zavidoghori à s(an) Zorzi Apanosifi, / dichiarando per la verità che lo sopradetto monasterio di s(an) Zorzi / di fare lo lemosino delo vino e dello pane e lo quadro et questo / per l’anima mia, dichiarando per la verità che li com(m)essi / dello predetto monasterio / di s(an) Zorzi di fari lo medesimo dillo / vino e dillo pane et lo quadro et quisto per l’anima mia, / dichiarando per la verità che li comessi dello pred(ett)o mona/sterio di mantenir et conservar li case grande della / cità che laso à s(an)ta Catterina per tutti li bisogni che vegnirano / ale predete case. Asai m’alemento al s(e)r Michel Sermoni / che tieni per affetto le mie case e tene alle sue mani più / de cinquecento ducati et io và in pericolo di morire in / barbaria. Ancora m’alemento alo mio zermano Zorzi Fosc(ari)ni / q(uondam) s(e)r Antonio, che mai non mi a mandato almanco una / lettera. Ancora m’alemento à Michel Carli mio zermano, figl(iol)o / dell’ecc(ellentissi)mo s(e)r Tomaso Carli, mio barba, che mai non hà dito lo suo / core che mi havesse mandato una letera, che mai non hà / cogniosuto dà me niente di male, mà sempre l’o mantenuto / per lo suo onore io mi hatrovo scarso delli altri miei pa/renti però gli prigo che mi perdonano perché, segondo che / mi hano proceduto à canto di mè, ancora io hò proceduto
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io non hò cogniosciuto amore sé non dall’ecc(ellentissi)mo s(e)r dottor Lolin / mio barba, segondo zermano dello mio padre, però in questo mio / testamento mi trovo confuso di haver tanti ani, sie et più, / che non hò visto una sua litera, però per questo non l’o par/ticipato, però dico al mio pensiero che sia pasato ad altra / vita e non sapendo come si atrovano li suoi figliolli s(e)r Nicollò / non s’a degniato mai à [sic!] scriver una letera in te[r]mene de / sie anni à un schiavo che tengo informatione che stà vivo / infina al prisente; pur voglio e di più dichiarisco : Voglio / con questa condicione dilo soprascrito testamento tutti li / legati che laso siano et se intendino dopo la mia morte / ancora che si atrovara che non habia l'Avemaria che / sia nullo de un vallor et con questo prego il s(e)r Iddio e la / beatisima vergine che me daga bene al’anima. Ave Maria / gratia plena dominus stecum benedicta tù in mulieribus / et benedictus frunctus [sic!] ventris tui jesus santa maria / mater Dei ora pro nobis pecatoribus nunc et in ora / mortis noster amen jesus.

Abschnitt 6:
li /16/ di sett(embr)e 1662
mi a capitato una lettera di Candia
li/15/di nov(embr)e 1662. Havendomi venuto questa nova che il sig(no)r dottor / Lolin mio barba e lo sig(no)r Michel Sermoni siano passati de / altra vita, hò voluto dichiarire con questo mio condicillo [sic!] / più meglio la mia opinione. Come hà proceduto per mè, / povero schiavo, il sig(no)r Michel Sermoni è morto e per sessanta / reali che m’à mandato in Barbaria hà voluto testare le mie / case senza altra cosa non me hà dato. E posibile il s(igno)r Iddio / vole é [sic!] la nostra Republica che io moro in barbaria e lui / testar la mia roba - ó che crudeltà! Però voglio che sia / tagliate le litere che go mandato et cedulla testamentaria / et anullata come mai non si fossero fatte et che le case / daspò la mia morte siano e sé inténdino à santa Catterina / per l’anima mia et che sia obligato di presentar il residuario / del Michel Sermoni li affiti delle case, ò pur trecento reali / per lo mio rescato per lo tempo che sentavano drento ale / soprasc(ri)te
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soprascrite case; e se lo residuario donase li trecento reali / per rescatarme e che li havese fato dipositare à uno / marcante in Candia sicuro per poter scriver lui per via / di Venetia e che faza una piezaria ali mij comessi che lui / farà lo desborso di quelli qui in Barbaria, alora voglio che / lo residuario delo Sermoni posa sentar ale case, fina che / io vengo della schiavitù aciò che non habia perdita se/ ge resto aspri peró pretendo lo interosurio del danaro p(er) / lo tempo che li teniva, dichiarando ancora che il sig(no)r Iddio / volesse che per strada io morise voglio che le case siano / alo monasterio di santa Catterina; li denari che sarano / presentati sia obligato lo depositario di despensarli à / questo modo: Sè si trovarà qualche christiano per vegnir qui / in Barbaria di portar carte di cambio, ó pur che vegnia, per / poter con questo modo di rescodarme, voglio che abia cento / reali et li altri cento voglio che conzano la gesia di casal / Zavidhoghori il sa[n] Zorzi fabricarlo far gli aparamenti e far / una casa e meterli drento e far do bandiere rose per la / sua festa siano obligati li calogieri di s(an) Zorzi Apanosifi / di ricever il danaro et far la fabrica et li altri cento / reali voglio che restano qui in Barbaria di fare tanti / aparamenti della giesia e che siano obligati di comemo/riarme segondo l’ordenario et ogni dominica di comemoriar/me il padre che si atrova in Barbaria à s(an) Zorzi se non / attendendo sia privo dello legato e che vada li cento / reali àl bagno di santa Croce et con questo mi pare / che mi son inganato perché specifico carcadhiotita di / questi beni non hò budo mai il possesso sè non che hò / sentuto che teniva vignie il mio socero, però di quello / che sarà lo vero, pregando il s(e)r Iddio che mi daga la / libertà e segondariam(en)te che mi daga la gratia di / morire in un monasterio non altro prego tutti li fideli / cristiani, che mi perdonano così e laici come’ come [sic!] religiosi. / Dichiaro per la verità li legati che laso siano dati dà / quelli dello mio rescato cioè delli trecento reali che / adđadar lo residuario del Sermoni ó pur per l’affito,
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aliter che sia obligato lo depositario di pagarli del suo / voglio che se avanzavano qualche cosa di danari, siano / e se intendino ala mi zermana Theoninfi moneca mia / comesa et questo sara sotoscrito dal molto reverendo / vicario et console di questa cità et restarà una copia / ali suoi libri
io Zuanne Foscarini afermo quanto di sopra

Marco testimoni Guillaberto testimonij
jo Joa(n) Bonà jo Pasquale Simioco test(imoni)o

sottoscritt(io)ne in breviatura francese illegibile

Abschnitt 7:
noi, Gio Levachet, prestre della congregatione della miss(io)ne
per la gr(ati)a di Dio missionario e vicario apostolique in questa / città e regno di Tunisi vicario generale di Cartagine in Africa /
a tutti che le p(re)sente vederanno salutem in domino / faciamo piena e indubitata fede che Giovani Foscarini / q(uondam) Nicola della città di Candia doppo molti anni schiavo in / questa città noi hà dichiarato havere molte volte scritto / alle sui parente per portarle à liberarlo della schia/vitudine sua et che non havendo mai havuta risposta / di loro, serà risoluto per modom testamentij soprascritto / et sottoscritto da sette testimonij di desporre del tutto / tanto mobile quanto stabile che lui pote ottenire / della successione del sig(no)re Nicolò Foscarini gondam [sic!] / Luigi Marcosina Carle sue padre e madre et di de/funto q(uondam) s(igno)ra Magdalena Quirini sua consorte in testimo/nij del che habbiamo sottoscritto (con) le presente di manu / proprio [sic!] et all’hora fatto apponere il sigillo ordinario / della nostra missione datto in Tunisi a dì 28 di nov(embr)e 1662 /
Gio Levachet vicario apostolico
del mand(a)to dell’illus(trissim)o sig(no)re vicario
apostolico ranquiem[(…)]
s. s. e(tc.)

Abschnitt 8:
a tergo
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atergo / chi piglia questa carta stà un testam(en)to e và per via di / Candia e che faza per amor di dio che lo mandese che stà / de un schiavo di Parbaria, voglio che non sia averto si / non dopò la mia morte
Candia cità grande

Abschnitt 9:
A dì 28 maggio 1665 / la p(re)s(e)nte cedula testamentaria fù app(re)s(e)ntata sotto bolla all’ / ill(ustrissi)mo et ecc(ellentissi)mo s(e)r v(ice)duca dal m(agnifi)co r(everen)do pre(sbiter) Machario Arfarà, economo / del monasterio di s(an)ta Catterina Monte Sinai, instando l’aper/tione et solennem(en)te l’ellevat(io)ne della med(esi)ma in vim pu(bli)ci / et autentici testamenti, stante l’aviso capitato della morte / accaduta nella schiavitù al q(uondam) s(e)r Zuanne Foscarini q(uondam) s(e)r Nic(ol)ò, / di cui asserisce esser detta ordinat(io)ne et vista da s(ua) e(ccellenza). la man/sione apparente nella sopracoperta della med(esi)ma et la / lettera d’aviso scritta da Zorzi Castrofilaca, etiam lui / schiavo in Barbaria, li p(ri)mo sett(embr)e 1664 colla quale attesta / d’esser passato dalla p(re)s(e)nte vita d(ett)o q(uondam) Foscarini, registratta / nel libro di atti della canc(elle)ria ducale li 17 maggio instante / colla recognit(io)ne del carattere di essa et omnib(us) consideratis / ha ordinato l’apertione et dibollo dell’istessa cedula, perché / poi mentre si ricavarà dalla med(esi)ma esser l’ultima te/stamentaria ordinat(io)ne del soprasc(rit)to Fosc(ari)ni come vien / rappresentato dà detto r(everen)do economo, sia prosseguito alle / stride et s(erva)tis s(ervan)dis alla rillevat(io)ne di essa in forma di publico / solenne et autentico testam(en)to conforme alla disposition / delle leggi , stante il che essendo stata dibollata la ce/dula med(esi)ma alla p(re)sentia di s(ua) e(ccellenza) et apparendo nel princi/pio di essa il nome del sud(ett)o q(uondam) s(e)r Zuanne Foscarini et nel fine / la sottoscritt(io)ne del med(esi)mo, solennizata come in essa stà, se / p(er) ciò ordinato ad iuris maiorem cautelam non ostante / le solennità in essa apparenti sij proceduto à quanto / riesca necessario p(er) la ricognit(io)ne del carattere di essa et
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servatis servandis alla sua rillevat(io)ne in vim / publici et autentici testamenti vista le leggi (etc)
data in Candia dalla canc(elle)ria maggior li 24 luglio 1665
per mano di mè Tomaso Sachellari, nod(er), sec(reta)rio d(uca)l, v(ice) canc(ellier) g(rande)

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